venerdì 31 maggio 2013

Pasta curry e uovo

Un pranzo veloce e da portare con sé nella classica schiscetta anzichè accontentarsi dei soliti e tristi panini?? (soprattutto se, come me, si è vegetariani o vegani, e trovare il panino cruelty free e praticamente impossibile!!)

Beh e perchè non fare una pasta semplice e rapida?? questa è quella che ho appena preparato in fretta e furia questa mattina!!
Una pasta condita con pisellini, pinoli, uovo sodo e curry!


mercoledì 29 maggio 2013

Un week end in Liguria: da Chiavari a Riomaggiore

(scritto il 19 giugno 2012)


Con l’arrivo dell’estate e delle giornate calde, il mare diventa un miraggio tanto agognato durante la settimana lavorativa e una meta preferita per coloro che dalla città scappano dalla calura opprimente. Certo il condizionatore aiuta ma nulla è paragonabile ad un tuffo in mare calmo e trasparente, e alla fresca brezza marina che rinfresca le serate estive regalando refrigerio!
Siete pronti per partire un week end nella (vicina) Liguria?
Innanzitutto la nostra metà sarà la Liguria di Levante: ovvero, arrivati a Genova si prosegue in direzione La Spezia- Livorno e tutti i posti che indicherò sono situati lungo la costa.

Come arrivare:
Chiavari: in auto: autostrada A12, uscita di Chiavari
in treno: stazione di Chiavari
Lavagna: in auto: autostrada A12, uscita di Lavagna
in treno: stazione di Lavagna
Moneglia: in treno: stazione di Moneglia
Monterosso: in treno: stazione di Monterosso
via mare: traghetto
Manarola: in treno: stazione di Manarola
via mare: traghetto
Riomaggiore: in treno: stazione di Riomaggiore
via mare: traghetto

Dove dormire
La Liguria è ricchissima di hotel, campeggi, bed and breakfast dove dormire: a seconda dei vostri desideri e delle vostre abitudini non avete che l’imbarazzo della scelta!
Camping La Secca - Moneglia: tel: 0185 49441: un campeggio molto semplice, disposto su più livelli, direttamente con affaccio sul mare! (provato da me!)

Dove mangiare
Osteria da Luchin: un’osteria con più di cent’anni, nel cuore di Chiavari proprio sotto i portici. Un posto semplicissimo ma molto accogliente, dove potete gustare un’ottima farinata che sfornano di continuo: è un obbligo, dovete prenderla! (anche d’asporto!). E poi piatti tipici del luogo: pasta al pesto, minestrone con pesto locale, pesce fritto, piatti del giorno, e cantuccini con vin santo. Accanto l’osteria vi è il relativo negozietto dove comprare degli ottimi vini, farine, formaggi, pesto e altre bontà locali. Unico neo: è sempre pienissimo! Vi consiglio di prenotare o di armarmi di tanta pazienza e aspettare!
Via Bighetti 53, Chiavari. Tel: 0185 301063
Focaccerie: infilatevi in una delle tante focaccerie che incontrerete in ogni paesino: provate la classica focaccia, quella al formaggio tipica di Recco, torte rustiche con verdure...una tira l'altra!

Cosa fare
Se arrivate il venerdì sera, probabilmente stanchi dopo una settimana di lavoro, e molto accaldati…concedetevi qualche ora di sonno sabato mattina: la notte la temperatura è molto più fresca e vi concilierà  il sonno! Dedicatevi poi al dolce far niente in spiaggia! Vi segnalo alcune spiagge:

Lavagna: camminando sul lungomare verrete accolti da innumerevoli stabilimenti balneari e da qualche spiaggia libera. Vi consiglio di camminare un po’, allontanandovi dal centro paese così troverete meno confusione e più spazio sulla spiaggia di ciottoli o sabbia.

Moneglia: scendendo dal treno sarete accolti da una fresca brezza e da una piacevole ombra: è molto verde questo paesino e la camminata verso la spiaggia sarà resa ancor più suggestiva se fate una piccola deviazione. Non appena usciti dalla stazione, prendendo la via che va verso il basso, sulla destra noterete una piccola scalinata: percorretela e arriverete proprio all’ingresso di quella che era la casa dell’Ammiraglio! Date un occhio anche alla grotta che sicuramente noterete. Proseguite poi seguendo la stradina che curva e scende e arrivate nella piazzetta antistante la chiesa. A lato della chiesa vi è un vecchio convento, ora diventato hotel. Per andare verso la spiaggia percorrete ancora i caratteristici vicoletti ombreggiati ma già carichi dell’odore del mare! Arrivati vicino al mare, dovrete passare sotto una galleria: se alzate gli occhi vedrete che la strada sopra di voi entra in una galleria ma è talmente piccola che un semaforo dirige il senso alternato delle auto. Se desiderate stare in una spiaggia attrezzata, non vi resta che sceglierne una! Altrimenti, una volta giunti in spiaggia, proseguite a destra e iniziate a salire una gradinata che si inerpica lungo un piccolo promontorio: ad un certo punto c’è un bivio ma voi andate prima diritto così da giungere al belvedere e dare un occhio al mare e ai colori della macchia mediterranea! Poi tornate indietro e andate a destra: arriverete in una piccola località chiamata La Secca: costeggerete un camping a picco sul mare, il Camping La Secca, e arriverete su una spiaggia di ciottoli oppure su dei comodi e avventurosi scogli. Provate a chiudere gli occhi seduti su uno degli scogli immerso nell’acqua e lasciatevi cullare dallo sciabordio del mare!

Monterosso: siamo nel primo paesino delle ben note 5 Terre! Fate un giretto per i caratteristici vicoletti ma poi abbandonatevi sulla spiaggia! Vi consiglio di camminare andando oltre il porticciolo e fare un primissimo pezzo del sentiero che collega Monterosso a Vernazza: è molto suggestivo, ricco di profumi e soprattutto di una vista sul mare trasparente. Tornate indietro e avventuratevi di nuovo sugli scogli, con un po’ di agilità (senza cadere…mi raccomando!). Potete nuotare fino a raggiungere gli antistanti scogli e da lì godere della vista della costa, con i monti terrazzati a picco sul mare. Prendete poi il traghetto che collega tutti i paesini delle 5 terre e fate tutte le soste che volete! Sono circa 12 euro a testa per l’opzione che vi permette di salire a Monterosso, scendere dove volete e proseguire per Riomaggiore.

Dal mare avrete una vista completa e suggestiva delle 5 terre: vedrete tutti i paesini, anche Corniglia non dotato di porto, noterete i terrazzamenti per la produzione di vino, ammirerete grotte e insenature dai colori spettacolari.

Manarola: scendete dal traghetto e dirigetevi nel paesino passando accanto ad uno specchio d’acqua dalle cui rocce ci si può tuffare. Manarola è collegata a Riomaggiore dal famoso Sentiero dell’Amore: probabilmente andando in estate non avrete molta forza né voglia di percorrerlo ma è una passeggiata semplice e suggestiva. (vi consiglio però di controllare il sito specifico per verificare l'effettiva apertura del sentiero!)

Riomaggiore: sbarcati con il traghetto o arrivati qui dalla Via dell’Amore, dovete per forza fare un tuffo in mare! Percorrete la stradina che vi porta in un’altra caletta, dove avrete sia la spiaggia sia gli immancabili scogli. Trovate il posto a voi più comodo (vi assicuro che ci sono certi scogli ampi su cui si può addirittura dormire…) e poi tuffatevi! Potete nuotare a lungo, raggiungendo l’altro lato della caletta e, se non avete timore, date una sbirciata alle grotte dai colori intensi!
In attesa di prendere il treno di ritorno, fate un giro nel paesino: la stradina principale è ricca di vita, di gente seduta sui gradini delle case, di turisti, di negozietti in cui trovare prodotti tipici. Provate il pesto artigianale: vi assicuro che anche mangiato da solo, come spuntino, è una meraviglia tutta da gustare!

martedì 28 maggio 2013

Vignola e il parco dei Sassi di Roccamalatina

Il nome della cittadina di Vignola è subito associato alle gustosissime e ben note ciliegie, o meglio, duroni. E infatti ogni anno a giugno si svolge il festival-sagra delle ciliegie: quale migliore e ghiotta occasione per visitare questa bellissima terra emiliana?!
Prima di cominciare, ecco alcune informazione pratiche per raggiungere Vignola, nostra meta e poi nostro punto di partenza per una escursione che vi rimarrà nel cuore! In questo caso è necessario avere con sé la propria auto, o un auto noleggiata, poiché il parco dei Sassi di Roccamalatina è raggiungibile con un mezzo privato.

Come arrivare: 
Vignola: se provenite dall’autostrada A1, uscite a Modena sud e appena dopo il casello troverete l’indicazione della strada statale per Vignola, 16 km di una piacevole strada che attraversa i frutteti, o meglio tantissimi filari di ciliegi.
Da Modena città sono 25 km di strada statale e da Bologna 32.

Parco dei Sassi di Roccamalatina: Il parco, che è situato a pochi chilometri di distanza da Guiglia, un’altra cittadina sulle rive del Panaro, si raggiunge dalla Via Emilia percorrendo la  strada provinciale 623 del Passo Brasa, che poi prosegue per Zocca.
Un'altra possibilità é offerta dalla Provinciale Fondovalle Panaro, che per un breve tratto costituisce il limite occidentale dell'area protetta.
Da Vignola città seguire le indicazioni per il Parco dei Sassi Roccamalatina, un cartello marroncino per intenderci meglio: prendere la strada per Guiglia, poi dopo la località Monteorsello continuare per circa 2 km, poi svoltare a destra per via Pieve di Trebbio e seguire fino al Centro Parco “Il Fontanazzo”. La strada da Vignola al Parco è davvero molto bella: inizierete a salire sulle dolci colline e man mano che salirete noterete i contrasti del paesaggio: dalla pianura alle colline ondulate fino in lontananza a scorgere gli Appennini più alti con il Monte Cimone.
Il centro di arrivo è una piccola località chiamata Pieve di Trebbio: come indica il nome, vi è una chiesetta di campagna, appunto la Pieve, e attorno un gruppetto di case più o meno sparse.
www.parcosassi.it

Date da non perdere 
Il primo week end di giugno: Festa delle ciliegie! I contadini vendono direttamente le loro ciliegie, di tutte le varietà possibili...da quelle più comuni a quelle più pregiate! 
Per il 2013: 8 e 9 giugno

Dove dormire 
Se abitate nelle vicinanze o anche a circa un paio d’ore di distanza, questa è una gita fuori porta che si può fare anche in giornata, come sperimentato personalmente da me, ma nel caso vogliate rimanere anche a dormire, ecco alcuni posti dove pernottare proprio nello splendore del Parco!

Casa Rastelli: è un agriturismo con servizio anche di bed and breakfast, situato proprio nel piccolo borghettino, in un’oasi di pace e silenzio! Un posto ideale da cui partire attraverso i sentieri per il trekking o semplicemente dover rilassarsi!
Via Pieve di Trebbio, 1606 Pieve di Trebbio. www.carastelli.it

Cassanello: un cottage affittabile per il week end o a settimana, situato in un’area pianeggiante da cui poter ammirare i Sassi.
Via Castellino 1758/B Loc. Molino www.cassanellovacanze.com

Ostello all’Antico Ospitale di San Giacomo: una struttura risalente al 1186, situata a Zocca, dotata di 25 posti letto, affittabile per intero o anche solo per piccoli gruppi, dotata di riscaldamento ma soprattutto di grande fascino storico. È un ottimo punto di appoggio per escursioni enogastronomiche e di trekking; è una struttura aperta tutto l’anno.
Lame di Zocca, 334 3013752

Dove mangiare 
Osteria della Luna: a Vignola, un’osteria semplice e calda, in cui gustare piatti tipici e genuini in un ambiente davvero piacevole e accogliente. Ad esempio: gnocchetti in salsa di parmigiano aromatizzati con aceto balsamico di Modena, risotto alle ciliegie, anellini di cipolla fritti, dolci e torte tipici.
piazza Boncopagni 3, tel. 059 744670

Associazione CacoMela: in località Pieve di Trebbio, nel parco dei Sassi di Roccamalatina, un semplice e alternativo luogo in cui degustare le tipiche tigelle con il formaggio e salame locale, tutto rigorosamento bio e a km 0! Dispone anche di bazar e negozietto di prodotti bio, equosolidale e prodotti proveniente dalle vicine fattorie. È un’associazione che organizza anche corsi di panificazione, di produzione di saponi, mercatino di baratto dell’usato…

Cosa vedere
A Vignola: se passate di qui durante il periodo della sagra delle ciliegie…beh, correte nel centro e lasciatevi trasportare dalla vista e dal gusto delle ciliegie! In un viale alberato troverete tante bancarelle delle varie aziende agricole che vendono, e che fanno anche assaggiare, i propri duroni: sono tantissime le varietà, una più buona dell’altra! I duroni ferrovia, i duroni giorgia, i duroni samba, i duroni primo nero…provateli e rimarrete estasiati!
Dopo il tour culinario, dedicatevi ad una passeggiata nella parte storica della cittadina:

Il palazzo Boncompagni: edificato nel XVI secolo, a pianta ovale, come residenza dei Contrari, signori di Vignola. Presenta all’interno una stupefacente scala a chiocciola, o meglio elicoidale, unico collegamento verticale dell’edificio nella parte sud-ovest. Recentemente sono stati anche rinvenuti affreschi attribuiti a Jacopo Barozzi, architetto stesso dell’edificio.
La Rocca: edificata nel X secolo e poi più volte ampliata, ha un impianto a base quadrata con torri angolari e una cappellina gentilizia decorata con affreschi tardo-gotici. Appare fin da subito nella sua bellezza con le sue torri, come la Torre delle Donne, la Torre del Pennello e la Torre di Nonantola, la più antica e imponente. La Rocca è chiamata anche tufo, si trova a strapiombo sul fiume, è dotata di cinque piani e sotterranei, con le Sale dei Grassoni e dei Contrari e i camminamenti di ronda. Al piano terreno ci sono le sale adibite a ricevimenti e sale di rappresentanza, al primo invece le sale adibite ad appartamenti privati dei signori. Agli altri piani infine le stanze adibite ad alloggi per la servitù e stanze di servizio.




Parco dei Sassi di Roccamalatina:
Ancor prima di raggiungere la meta, noterete come la strada diventa sempre più circondata da alberi, con un venticello fresco e tanto silenzio. Parcheggiate pure nel parcheggio che troverete una volta giunti alla meta: fermatevi ad osservare i campi che si susseguono all’orizzonte, circondati da dolci colline verdi e gialle; lasciatevi avvolgere dal silenzio e coccolare dal vento. È uno scenario magnifico! Cercate con gli occhi i famosi e strabilianti Sassi: rimarrete senza fiato, perché è un qualcosa che mai vi sareste aspettati di vedere!
Ma veniamo subito al dunque, cosa vedere!

Centro Parco il Fontanazzo: è una struttura nonché sede amministrativa del parco, dotata di un piccolo museo relativo alla fauna e flora del parco, un negozietto con souvenir, un laboratorio didattico-scientifico e, cosa degna di nota, un sentiero botanico pensato soprattutto per i più piccoli, ma interessante anche per gli adulti, dove ad ogni pianta è posto un cartello con nome e descrizione della specie. Infine vi è anche un barbecue e alcune panchine dove poter mangiare.
Da mar. a gio.: 9-13/ 14.30/18; festivi: 10-18

Museo del Castagno: ospitato all’interno dell’ostello di San Giacomo, dotato di sale tematiche dedicate ai vecchi attrezzi per la raccolta e lavorazione delle castagne e ai vecchi oggetti contadini ad uso domestico per la raccolta della farina. Antistante al museo vi è poi una sala con laboratorio per lo studio e produzione del borlengo.
Località Lame di Zocca, 059 987734
Da Pasqua al 1 novembre: festivi: 10-12/ 15-19

Mostra della Tigella: in una sala della casa-torre di Samone, antico borgo, chiamata Sala degli Stemmi, è allestita una mostra permanente dedicata alla tigella, cioè un disco di terracotta refrattaria, anche decorato, usato per la cottura delle crescentine, della farina di grano e di castagna. Sono illustrati i cicli di produzione e lavorazione degli strumenti per il cibo.
Località Samone di Guiglia nel borgo antico, via Castello 105, 41052 Guiglia. Luglio-agosto: festivi: 10-12/ 16.30-19-30; festivi da Pasqua al 1 novembre:10-12/ 14.30-18.30

Il borgo dei sassi: è un caratteristico borgo di origine medievale, con l’oratorio di Sant’Anna: è il punto di accesso per il sentiero n.4 che porta alla Salita al Sasso della Croce. Il borgo dei Sassi è facilmente raggiungibile dal parcheggio del Parco: una strada sterrata va in direzione dei sassi (la noterete da soli) e proseguendo si arriva in questo borghettino caratteristico. Per la salita è necessario pagare un biglietto di 2.50 euro: il percorso infatti è tutto messo in sicurezza e, seppur breve, cioè circa 15 minuti al massimo, in alcuni punti è leggermente esposto. Rimarrete stupiti dalla levigatezza della pietra, dalle grotte scavate naturalmente e artificialmente in essa, dai gradini ricavati dalla roccia stessa e dal caratteristico lampadario di pietra, nato da un fenomeno naturale. Arrivate in cime e in silenzio osservate tutto attorno: la natura davvero incontaminata e in lontananza qualche casale e i campi coltivati. Chiudete gli occhi: non vi sembra di non essere nel 2012 ma in un’epoca lontana e semplice? Quando tornate giù date un occhio alla grotta bizantina, antica dimora e ricovero per animali.




Andando sul sito del Parco oppure nel Centro stesso, è possibile avere una guida con diversi sentieri per il trekking, di varie durate e difficoltà ma tutti in uno scenario semplicemente stupendo.  È un posto ricco di storia, affascinante e incontaminato: è un luogo perfetto per una fuga di uno o due giorni dalla rumorosa città, un posto dove ritrovare se stessi e il contatto vero e puro con la natura!

lunedì 27 maggio 2013

Camogli - San Fruttuoso - Portofino

Il mare ha il suo fascino anche, e forse di più, in primavera: perché non approfittare di una bella giornata per un po’ di sano trekking in Liguria?

L’itinerario che propongo, sperimentato personalmente, è un bellissimo sentiero che da Camogli porta a San fruttuoso e quindi a Portofino. Siamo in Liguria, dopo Genova  prima delle ben note Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari e Lavagna.
Il promontorio di Punta Chiappa offre diversi sentieri, calibrati in base alla difficoltà, al tempo e al punto di arrivo prefissato.

Il sentiero Camogli- San Fruttuoso- Portofino è indicato con due pallini rossi, come due occhi che vi osservano e indicano continuamente la retta via! (Non ci sono scuse: non ci si può sbagliare!) Voglio solo fare una piccola premessa: è davvero consigliato indossare degli scarponcini da trekking, non vi avventurate con le scarpe da ginnastica perché si incontreranno dei punti leggermente esposti ed impervi: avere una buona e sicura presa a terra contribuirà alla piacevole riuscita dell’intera passeggiata!

Come ho appena accennato, alcuni punti in prossimità del Passo del Bacio sono più ostici: nulla di preoccupante eh! Semplicemente, le rocce su cui si cammina sono posizionate non orizzontalmente ma quasi oblique e, sul lato destro non vi è protezione ma uno scenario mozzafiato a picco sul mare. Lungo queste rocce sono posizionate delle catene sicure a cui tenersi per aver una maggior presa e stabilità. Non vi intimorite: alla destra non si apre uno strapiombo improvviso e sdrucciolevole: siamo proprio lungo lo spuntone della montagna, le rocce degradano verso il mare in maniera aspra e, forse, per chi soffre di vertigini, questo passaggio potrebbe creare dei problemi. Ho visto però anche bambini affrontare il Passo del Bacio senza alcun timore!

Dunque, passiamo subito a qualche informazione pratica e utile!

Camogli:  è un paesino sul mare, un tipico borgo marinaro noto per le sue caratteristiche case variopinte che si affacciano sul lungomare. È il nostro punto di partenza e per raggiungerlo non c’è che l’imbarazzo della scelta!
In auto: a Camogli vi sono diversi parcheggi, a pagamento e non: potete consultare il sito della Pro Loco di Camogli, http://www.prolococamogli.it/pagi/ppark.htm: qui sono indicati i vari parcheggi a disposizione.
In treno: forse è la soluzione più comoda, e anche la più ecologica: vi offre maggiore libertà per il ritorno perché non sarete obbligati a tornare a Camogli per riprendere l’eventuale auto parcheggiata. La stazione è situata proprio dove parte il sentiero di cui vi racconto.
In battello: per una soluzione più romantica, perché non arrivare via mare? C’è un comodo battello, che però funziona solo in situazione di mare calmo o poco mosso, che collega Recco- Portofino- San Fruttuoso- Camogli: la linea blu del Golfo Paradiso: http://www.golfoparadiso.it/public/index.htm
In pullman: Se siete amanti degli autobus, beh: consultate il sito Atp e troverete la linea che più vi è comoda per raggiungere Camogli! http://www.tigulliotrasporti.it/index.php

San Fruttuoso: é la prima meta della nostra passeggiata. È un borgo stupendo, incastonato in una insenatura immersa nella natura incontaminata, tra il verde rigoglioso della macchia mediterranea e l’azzurro intenso del mare. La vera bellezza di questo villaggio è che è raggiungibile solo a piedi o via mare: dimentichiamoci finalmente di auto, moto e rumori!

Portofino: è la nostra seconda meta, centro ben più noto e mondano di questo tratto di costa. È collegato a Santa Margherita Ligure, dove si trova la stazione dei treni, tramite un efficiente sistema di bus, il medesimo indicato per giungere a Camogli. Oppure, la stessa linea blu del battello suggerita per raggiungere Camogli.
Il mio suggerimento: se siete liberi dall’auto perché avete la fortuna di poter pernottare la sera prima nei dintorni o perché arrivate in treno o pullman, giungete a Camogli, scarpinate fino a San Fruttuoso o fino a Portofino (a seconda della vostra resistenza e dei tempi a disposizione) e tornare quindi con il battello oppure con il bus (se arrivate a Portofino).

Dove dormire: lungo la passeggiata si incontrano alcuni posti carinissimi e caratteristici dove poter dormire la sera prima oppure dove alloggiare per spezzare a metà il percorso. Eccoli!
Bed and breakfast La rosa bianca di Portofino: è situato a San Rocco di Camogli, proprio all’inizio della passeggiata, in una posizione incantevole, lontano dai rumori e dalla strada ma in uno scenario incantevole! 
Agririfugio i Molini: se cercate un posto ancor più esclusivo, raggiungibile solo a piedi: questo è ciò che fa per voi! Un rifugio agriturismo che vi offre, oltre al pernottamento in camera doppia o quadrupla, anche la colazione e, a seconda dal pacchetto scelto, anche la cena e il pranzo. Siamo a San Fruttuoso, lungo il pendio del monte alle spalle del borghetto marinaro: niente di più caratteristico! 

I tempi di percorrenza: partendo da Camogli, andando a passo normale-svelto, fermandovi anche per fotografare e ammirare il paesaggio, in circa 3 ore – 3 ore e mezza raggiungete San Fruttuoso; da qui calcolate un’altra ora-ora e mezza per Portofino stazione dei bus.
E ora…diamo il via al nostro trekking a picco sul mare!

Partenza da Camogli: mi raccomando, scarponi da trekking e zaino ben equipaggiato con molta acqua (non si incontrano fontanelle), cibo per il pranzo in spiaggia a San Fruttuoso…anzi, la focaccia è d’obbligo!

San Rocco: Appena usciti dalla stazione andate a sinistra: proprio in prossimità di una terrazza che dà sul mare trovate l’indicazione della passeggiata: San Rocco, la nostra primissima tappa! Percorrete dunque via Nicolò Cuneo e più avanti, sulla sinistra, troverete altre indicazioni per San Rocco. Il sentiero, percorribile solo a piedi, vi farà passeggiare tra giardini di case arrampicate lungo il monte, tra vigne e uliveti. Il sentiero è lastricato e alternato a gradoni. Dopo circa mezzora arriverete a San Rocco, nel piazzale antistante la chiesa. Sicuramente noterete che qui le macchine arrivano, e anche il bus: ma noi vogliamo vivere fino in fondo lo spirito della camminata, per cui sarete ben più soddisfatti ad aver percorso questo primo pezzo! Nei giorni di festa e nei week end, troverete un info point: potrete avere gratuitamente una cartina della zona e chiedere informazioni sui sentieri e sulla situazione dei collegamenti via mare, in caso di mare mosso.

San Rocco- Fornelli: Passate sul lato destro della chiesa: da lì prende avvio il sentiero, in questo tratto molto agevole e panoramico: infatti questo è comune anche ad altri sentieri che poi si diramano più avanti. Ammirerete il mare, Punta Chiappa, il golfo Paradiso e Camogli. Lungo il tragitto troverete anche un bed and breakfast, un comodo punto di partenza per chi vuole soggiornare qui. Osservate i colori del mare: dall’azzurro cristallino al blu intenso! Arriverete alla diramazione, ovvero alla località Fornelli: il nostro sentiero è contrassegnato da due pallini rossi, teneteli ben in mente perché saranno la nostra guida fino a Portofino! L’altro sentiero invece, due triangolino, porta a Toca, località da me non esplorata…ancora!

Fornelli- Batterie: Continuate il vostro cammino: la salita inizia a farsi sentire, ci immergiamo nel bosco fresco e carico di odori: qui la natura comincia davvero a prendere il sopravvento! Il mare si intravede tra i rami frondosi e verdeggianti fino ad un punto in cui si arriva lungo il costone. Qui il lato destro è scoperto e si ammira il mare in tutti i suoi colori, il lato sinistro invece ci offre la roccia e l’immancabile vegetazione tipica. Arriviamo alla località Batterie: qui infatti si trovano scavati nella roccia i bunker usati dai tedeschi durante la seconda guerra. È molto suggestivo e al tempo stessi impressionante! Un posto così incontaminato, immerso nei colori e nei profumi mediterranei, ha ospitato gli orrori della guerra…



Batterie- Passo del Bacio: Appena passate le batterie inizia il tratto più “difficile”, il cosiddetto Passo del Bacio! Il luogo deve il nome ad una leggenda alla Romeo e Giulietta locale, secondo cui due innamorati, contrastati dalle famiglie, scelsero la morte gettandosi dalla roccia dopo essersi scambiati l’ultimo bacio. Comunque, niente panico! Il sentiero si fa sì più impervio, più esposto e accidentato ma se avete gli scarponi adatti e prestate attenzione, nulla è impossibile! Come accennavo, nei tratti potenzialmente più pericolosi, sono state saldamente ancorate delle catene a cui aggrapparvi per aver maggior sostegno. Personalmente, le ho usate solo in un punto per aver maggior stabilità ( e non sono di certo la massima esperta di trekking e arrampicata!). Fermatevi di tanto in tanto ad ammirare il mare: la roccia a picco sul mare è davvero mozzafiato!



Passo del Bacio- San Fruttuoso: Ora la nostra strada è in discesa! Il grosso e il difficile è alle nostre spalle, non ci resta che proseguire verso il borghetto marinaro. La discesa è facile, alterna tratti con la vegetazione più bassa, a macchia mediterranea, e tratti invece con pini marittimi e alberi dalla foglia a forma di cuore! Troverete refrigerio al riparo dell’ombra e pregusterete la brezza marina di San Fruttuoso.

San Fruttuoso: Siete arrivati nel borgo: già dagli ultimi passi della discesa avrete notato e ammirato il palazzo con la torre dei Doria (è visibile lo stemma) e l’abazia, protetta dal Fai. La spiaggia è piccolina, a sassi: il borgo ospita 3 bar-ristoranti, due sulla spiaggia principale e un altro in una caletta già sul sentiero per Portofino. Rilassatevi pure sulla spiaggia, riposandovi e chiudendo gli occhi: sarà una sensazione bellissima, il riposo dopo la fatica! Avrete ancora negli occhi i colori intensi e i profumi inebrianti! Sul monte alle spalle di San Fruttuoso c’è un agririfugio dove è possibile dormire e gustare prodotti tipici: la vera bellezza è che è raggiungibile unicamente a  piedi da San Fruttuoso, una vera oasi di pace!



San Fruttuoso- Base O: Pronti per arrivare a Portofino? Ormai manca davvero poco! Inoltriamoci di nuovo nel bosco e si, ci aspetta ancora un po’ di salita! Ma si sa…dopo c’è sempre una discesa! Non sarà mai difficile e impegnativa come il primo pezzo per cui…forza che sarete ripagati! Passerete tra freschi e ombrosi boschi, tra posti immersi nella natura e scenari sul mare e sulla costa. Arrivate a base 0, sulla punta da cui ammirare i tipici paesaggi del promontorio.

Base 0- Olmi: Ormai, allenati, non vi costerà fatica percorre altre salite e altri dislivelli! Siamo a quota 200 metri sul mare, il mare è lontano in quanto siamo sempre più distanti dalla costa rocciosa. Noterete come pian piano la vegetazione muta lasciando posto ad ulivi e vigneti.

Olmi- Portofino via San Sebastiano: Iniziate la discesa: compaiono le prime case, bellissime, immerse nel verde tra uliveti, vigneti e piante di limone profumatissime! Il sentiero diventa sempre più agevole fino a diventare lastricato. La brezza marina e l’odore caratteristico del mare si fanno sentire: sarete sempre più invogliate ad accelerare il passo (o a correre!) per arrivare alla meta! Se avete la possibilità, annusate il profumo dei limoni: sono dolcissimi, davvero inebrianti! Giungerete a Portofino, proprio accanto la stazione dei bus ma concedetevi qualche minuto per arrivare fino alla piazzette antistante il porticciolo e rilassatevi all’ombra gustandovi un sano bicchier d’acqua!

P.S.: non perdete mai di vista i due occhi rossi che vi indicano il sentiero! Non dovreste smarrirli ma nel caso…non avventuratevi troppo nella macchia! 


sabato 25 maggio 2013

Muffin cioccolato e aromi


Oggi ho fatto i muffin, complice questo tempaccio e questo freddo invernale!! (e la foto infatti risente anche della luce pessima...) Lo ammetto, è davvero deprimente...ieri però non mi sono data per vinta: armata di kway ho comunque inforcato la mia bici per andare in università! E' una questione di principio: siamo quasi a giugno e io voglio usare la bici!

Non è una ricetta nuova, anzi, l'avevo già pubblicata qui sul mio blog: eccola! 
Ho soltanto aggiunto una variante nell'impasto: ovvero questo mix di aromi e spezie che ho comprato da Natura sì! 

Contiene pepe rosa, pezzetti di fragola, fiori di rosa,  pezzetti di lampone, coriandolo, vaniglia in polvere, fiordaliso. 
Conferisce un sapore particolare e dona un profumo esotico! 

sabato 18 maggio 2013

Maschera all'argilla e salvia


Qualche tempo fa avevo comprato alla Feltrinelli un libro, Bellezza 100% bio, ovvero una serie di ricette per fare in casa cosmetici per la cura della persona. Da Natura Sì invece avevo comprato l'argilla verde, con l'intenzione di fare degli impacchi per i capelli, seguendo le istruzioni già indicate sulla confezione.
Sfogliando il libro però ho trovato una ricetta per fare una maschera per il viso, purificante e soprattutto facile da fare! 
Io ho seguito questa dose ed è venuto un bel barattolino: la maschera si conserva benissimo anche un mesetto! Provata sulla mia pelle!

ingredienti:
1 mazzetto di salvia
10 cl di acqua
100 gr di argilla verde in polvere

procedimento:
Fate bollire l'acqua, immergetevi la salvia e lasciate in infusione per circa 3 minuti. Poi togliete le foglie. Unite l'infuso di salvia all'argilla verde, mescolando fino ad ottenere un impasto omogeneo, senza grumi e non liquido (io ricordo di aver aggiunto poi altra argilla per renderlo più solido). 
Applicate la maschera sul viso e lasciatela agire per 1 ora. 

Questo è il libro da cui ho tracco la ricetta!


venerdì 17 maggio 2013

Cous Cous

Ieri per pranzo ho preparato il cous cous! Lo adoro! E' un piatto così veloce da cucinare e al contempo ricco e sostanzioso! Il cous cous più buono che io abbia mai assaggiato è stato a Parigi, precisamente al ristorante della Moschea: ci hanno portato un vassoio di cous cous semplice, che già da sé aveva un profumo così intenso e invitante; a parte invece, in una pentola, ci hanno servito il condimento: verdure in una specie di brodino. Ognuno poi ha condito il cous cous nel proprio piatto. Il posto era bellissimo: hanno ricreato una sala in stile arabo, con tavolini bassi e pouf e anche le pareti erano decorate come se fossimo davvero in un paese arabo! E poi accanto c'era anche l'hammam, che però non ho fatto... :-(
Ovviamente il cous cous che ho fatto è a modo mio, con quello che c'era in frigo: peperoni verdi, pomodori, carote, cipolla, sedano, patate e ceci! Ho aggiunto infine una miscela di spezie specifica per il cous cous, così da conferire maggiore sapore e gusto!
Ho usato inoltre il cous cous di Libera Terra, che trovate nelle coop o nei negozi equosolidali!

ingredienti:
patate
sedano
carote
peperoni
cipolla
pomodori
ceci 
sale 
olio

procedimento:

Lavate e tagliate a dadini tutti gli ingredienti, ad esclusione dei ceci. In una padella versate dell'olio (q.b) e poi tutti gli ingredienti, tranne i pomodori e i ceci. Fate cuocere fin quando non siano tutti cotti e, a questo punto, unite anche i pomodori, i ceci e la miscela di spezie. 






Nel frattempo versate il cous cous, circa 70 gr a testa, in una terrina e unite un cucchiaio di olio: mescolate con una forchetta togliendo tutti i grumi. Fate bollire circa 100 ml di acqua a testa. Versate l'acqua bollente nel cous cous, mescolate e lasciate riposare.


Servite a tavola: a voi la scelta se unire il condimento al cous cous prima o lasciare che ognuno si serva da solo. 

lafede

giovedì 16 maggio 2013

Orecchini

Gli orecchini! Io adoro gli orecchini! Mi piace cambiarli ogni giorno in base ai vestiti e in base al mio umore! Ne ho tantissimi, specialmente colorati...ma dato che mi piace indossarne di diversi ogni giorno e averne sempre di nuovi...mi sono detta, proviamo a farli con le mie manine! 
Sono andata in un negozio che vende perline e tutto ciò che serve per creare gioielli home made e ho preso così il necessario per iniziare:
  • il tronchesino
  • chiodini metallici
  • monachelle ad amo 
  • perline!!! (e poi avevo già a casa altre perline di alcuni gioiellini che si erano rotti)
Su youtube esistono tantissimi video che spiegano i procedimenti e danno spunti per creare l'orecchino personalizzato! E poi ovviamente serve la propria fantasia!




lafede

mercoledì 15 maggio 2013

Sciarpe ai ferri!

Questo inverno ho iniziato a lavorare a maglia! Ho imparato a lavorare a diritto e a rovescio...per cui i lavoretti che ho fatto sono proprio semplicissimi...ma vogliamo mettere la soddisfazione di indossare qualcosa che si è fatto con le proprie mani??!!!
Ho così creato due sciarpe (di cui non ho le foto perchè erano dei regali di Natale!):

una sciarpa, diritto e rovescio alternati, con della lana grigia biologica
una sciarpa con lana marrone ad uncinetto
E invece queste sono le sciarpe di cui ho le foto!

Una sciarpona lunga e verde per me, con della lana di colore misto, tutta a diritto...















Un collo-sciarpa, con della lana biologica grigia, tutto a diritto che ho poi chiuso con dei bottoni di legno!


un saluto a tutti!

lafede

martedì 14 maggio 2013

Back! e idee per l'orto casalingo!

Ciao a tutti!!
E' davvero davvero tantissimo tempo che non aggiorno più il mio blog...troppo tempo ahimè! 
Diciamo che sono stata impegnata in altro e non avevo davvero più tempo da dedicare al blog...
Ultimamente però ho deciso di tornare ad essere attiva! ed eccomi qui!
Come avevo già iniziato l'anno scorso, questo blog spazierà dalla cucina ai viaggi all'home made all'ambiente!

E iniziamo quindi subito!
Vi faccio vedere cosa ho fatto con le stecche dei gelati! (Sono idee che ho scovato da internet)
Sul balcone della cucina abbiamo un mini orto casalingo, praticamente piante aromatiche (si, siamo temerari e sfidiamo lo smog di Milano e i piccioni che gironzolano ai piani alti!). Ho voluto così "dare un nome" ad ogni pianta, in modo da riconoscerle subito e soprattutto per rendere l'angolo orto più originale!
Finito di mangiare i gelatini (slurp!) ho lavato le stecche e, una volta asciugate, ho scritto con un pennarellino indelebile il nome della pianta!
Guardate qui! 



ciao a tutti!!

lafede
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